domenica 3 giugno 2012

Guerra

In un modo o nell'altro non si smette mai di combattere. Possono cambiare le armi impiegate e i metodi, ma non i risultati: rovine fumanti e cadaveri. E non importa che le rovine e i cadaveri siano dentro di noi e non su un campo di battaglia, si lasciano dietro lo stesso carico di desolazione, dolore e senso di colpa.

Hanno sparato a Quinn. Le hanno sparato e io non ero lì per lei.

E' strano, forse pazzesco, che quella ragazza abbia assunto una tale importanza. Non la conosco, non da molto, eppure... Eppure le ho detto che è come avrei voluto che fosse mia sorella.
Ero pronta a partire per risolvere una volta per tutte il problema di Baylong. Sono ancora pronta a partire per farlo. E' stata soltanto la promessa che è riuscita a strappare sia a me che a Sterling ad avermelo impedito. Ha qualcosa in mente. Qualcosa di definitivo. Come è giusto che sia.
E' una guerra. Non c'è altro modo di definire la cosa. E' una guerra per la sopravvivenza. Come qualsiasi guerra. Alla fine, spogliando tutto delle belle parole e degli ideali, una guerra è sempre per la sopravvivenza: fisica e non. In tutto ciò è l'unica ad averlo capito. E l'unica, anche, ad aver realmente compreso cosa è davvero necessario fare.

Da più parti mi è stato detto che dobbiamo fare quadrato. Non è sbagliato. A quanto pare, però, quello che sono intenzionati a fare è di esporre denuncia all'Alleanza, a Wolfe. Questo getta una seria ipoteca sulla mia permanenza a bordo. Voglio bene a tutti loro, ma le necessità dell'equipaggio cozzano in maniera troppo stridente con quello che sono stata. Con quello che in qualche modo sono ancora. Non lo capiscono. Non possono capirlo. Per fortuna. Non erano a Tribeqa Point. Per fortuna. Non erano a Serenity Valley. Per fortuna. Non sono dei soldati. Per fortuna.

Hanno sparato a Quinn e io non ero lì per lei.

Stesa su quel tavolo operatorio sembrava un angelo caduto. Un angelo con le ali spezzate. Si è svegliata. Ne è uscita. Si sta riprendendo. La prossima volta potrebbe non essere così fortunata. Il tempo è poco.

Sterling. Si è persa nello spazio (come se fosse una cosa da tutti i giorni). Ha l'aria di una sopravvissuta. E' sopravvissuta anche al gelido abbraccio del Verse. Il fatto che io l'abbia ripescata è soltanto un dettaglio. Se ci sono riuscita è perché lei ha avuto la volontà di non mollare. E' una sopravvissuta. Chiunque indossi un browncoat è un sopravvissuto. La sera che hanno operato Quinn non è stato detto niente. Non c'era bisogno di dire niente. Sapevamo entrambe cosa fare. Ci siamo guardate. Non è stato necessario altro. Poi Quinn ci ha strappato quella promessa. Aspetteremo.

Quinn e la sua promessa. Non è l'unico motivo ad avermi fermata. Ce n'è un altro. Più profondo. Radicato. Importante. Lei. Non potrei farle una cosa del genere. Non potrei partire senza parlargliene. Senza cercare il suo consiglio. Senza sentire la sua voce.

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